Il pretty Planning è l’integrazione dell’arte classica dello scrapbooking all’interno della propria agenda/organizer. Nato negli US è diventato popolare grazie alla grande disponibilità di prodotti dedicati al Project life che già da tempo popolano gli scaffali dei grandi magazzini statunitensi.
I divisori delle agende agende ad anelli sono stati sostituiti in breve tempo da riproduzioni degli stessi fatti ad arte, utilizzando la carta decorativa dello scrapbooking il cui costo è di granlunga lontano dall’economico. Qui è la, vengono inserite a scopo puramente decorativo le “carte” e, proprio come nel project Life, si dedica gran cura alla scelta di adesivi e nastri decorativi abbinati.
Dal Giappone e dalla Corea la cultura manga si insinua tra le pagine dei calendari, con l’impiego di piccoli disegni manga a mo di emoji. Questi ultimi vengono riprodotti a mano con penna a sfera dai più dotati, oppure acquistati prestampati e tagliati da coloro i quali non hanno voglia o tempo da dedicare alla pratica dei doodle.
Fin qui tutto bene, sempre e solo se, la parola Planning rimane presente e non viene sepolta e annientata dal pretty. Ci troviamo infatti davanti a pagine e pagine fotografate e postate su Instagram in cui non si vede una agenda usata e amata, ma più che altro un opera d’arte creata solo per mostrare le proprie possibilità economiche e le proprie capacità nel reperire le gigiate più succose del momento.
L’agenda è, e deve essere, un mezzo per rimanere organizzati e produttivi. Certo qualche gigiata qui e lì fa piacere. Niente di male a usare sticky notes fatti a panda rispetto ai regolari post it, ma il pericolo di eccedere é dietro l’angolo, con grandi e gravi conseguenze al portafoglio.
Si parla tanto di planner unicorn ma la verità è che un agenda é, e sempre sarà, della carta con una copertina. Per farla funzionare basta sedersi a pensare con l’agenda aperta e scriverci dentro …. prima di attaccarci il Washi tape.
Prima “planning” poi “pretty”.
Happy planning
xoxo
D